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Il basilisco di Sprontài

19/09/2023

Nei boschi della Lessinia viveva il basilisco, un animale mitologico, inquietante serpentone alato con testa e artigli da gallo, capace di uccidere con solo lo sguardo. 

Alcuni abitanti delle contrade vicino a Selva di Progno avevano deciso di inoltrarsi nel bosco degli Sprontài e l’avevano incontrato, decidendo in seguito di piantare una croce a protezione del luogo.

La suggestione deriva probabilmente da una curiosa combinazione di eventi: lungo la strada che da Selva di Progno giunge a Campofontana è possibile osservare il costone boscoso di un monte che si staglia verso il cielo, un dosso aguzzo denominato Aisaròche o Esaròche - che in antica lingua cimbra significherebbe pascolo in fiamme o del fumo.

Nei paraggi di questo dosso erano presenti anche una carbonara e una fornace per la calce che, quando azionate insieme, sprigionavano lunghe colonne di fumo scuro: queste andavano inevitabilmente a toccare l’Aisaròche, creando uno scenografico effetto visivo per cui sembrava effettivamente che un essere soprannaturale sovrastasse la valle ad ali spiegate. La fantasia degli spaventati fece il resto: ecco quindi il mito del basilisco, che spruzzava fiamme, fuoco e fumo dalla bocca e dalle narici.